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Diritti
Il Costa Rica è un Paese dove lo sfruttamento di uomini e natura sono all'ordine del giorno: terreni esauriti dalla monocoltura (della banana, in particolare), acque inquinate dai pesticidi; le foreste pluviali tagliate per far posto alle piantagioni; le tartarughe marine che rischiano di venir soffocate dai sacchetti "proteggibanane", migliaia di braccianti con salari da fame
Nelle piantagioni di ananas e banane, i diritti dei lavoratori e dell'ambiente vengono negati e violati
Il 75% delle banane commercializzate nel mondo è controllato da tre multinazionali: Chiquita, Dole, Del Monte; notevoli sono le violazione dei diritti dei braccianti nelle piantagioni di banane e le conseguenze sull'ambiente dovute allo sfruttamento
Nella Dichiarazione di Heredia, il Movimento mondiale per i boschi tropicali è solidale con il Costa Rica contro l'imposizione di un modello agricolo rivolto all'esportazione
Si stima che il territorio della Costa Rica, a partire dal XVI secolo, sia stato occupato dagli indigeni, la maggior parte dei quali stanziati nel nord Pacifico e nella Valle Centrale. L’arrivo degli spagnoli ha portato con sé malattie, guerra e sfruttamento della mano d’opera, fattori che contribuirono ad un calo demografico nella popolazione indigena. Attualmente esistono nel Paese 8 gruppi indigeni e 22 riserve
La lotta del popolo Brunca contro il governo e le multinazionali le multinazionali occidentali intenzionate a realizzare sul loro territorio la centrale idroelettrica più grande del Centroamerica