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Storia
Geograficamente appartenente all'area guatemalteca, il Belize faceva parte della Capitanía spagnola del Guatemala, di cui seguì le sorti fino al XV secolo. Nel 1638 corsari inglesi si stabilirono sulla sua costa, fondandovi qualche anno dopo la città di Belize, che divenne il principale porto della zona. La Gran Bretagna tendeva già da allora a considerare il territorio una propria colonia, ma la reale sovranità le venne riconosciuta soltanto dai trattati di Parigi (1763) e Versailles (1783). Per molto tempo il Belize (con il nome di Honduras Britannico) fu amministrativamente una dipendenza della Giamaica, data la sua scarsa rilevanza economica.
Nel 1884 divenne comunque colonia separata, mentre solo nel 1954 la Gran Bretagna concesse il suffragio universale agli abitanti della colonia, sulla quale il Guatemala continuava a rivendicare la propria sovranità. Delle istanze indipendentistiche sorte in quegli anni si fece portavoce il socialdemocratico People's United Party (PUP), il cui leader, G. Price, guidò tutti i governi creati dopo il 1964, quando Londra concesse una parziale autonomia interna (riservandosi il controllo di Esteri, Difesa e Sicurezza). Nel 1981 il Paese divenne indipendente nell'ambito del Commonwealth (col sovrano britannico quale capo dello Stato), ma la Gran Bretagna mantenne proprie truppe nel territorio per garantirne la difesa. La politica interna del Paese è stata caratterizzata dall'alternanza al governo tra il PUP di G. Price e lo United Democratic Party (UDP, conservatore) di M. Esquivel: quest'ultimo, impostosi nelle elezioni del 1984, diede vita a un governo che impresse una svolta liberista in politica economica, nel tentativo di stimolare l'afflusso di capitali dall'estero, mentre, sul piano internazionale, grazie all'avvento di un governo civile in Guatemala (1986), poté conseguire un miglioramento nelle difficili relazioni tra i due Stati. Le elezioni del 1989 riportarono al potere di G. Price, che nel 1993 stabilì finalmente piene relazioni diplomatiche con il Guatemala, col quale firmò anche un patto di non aggressione (ciò consentì al Regno Unito di ritirare nel 1994 quasi tutte le sue truppe stanziate in Belize). Tuttavia, la questione della sicurezza nazionale causò forti contrasti all'interno dello stesso partito di governo, rendendo necessarie elezioni anticipate (1993), nelle quali si impose lo UDP. Esquivel riprese all'interno la sua politica liberista, ma dal 1995 dovette far fronte a una fase di recessione e all'aumento della criminalità legata al traffico internazionale degli stupefacenti.
Sul piano dei rapporti con il Paese vicino, il leader dell'UDP annunciò di voler rinegoziare gli accordi con il Guatemala per una sistemazione dei confini marittimi più favorevole al Belize. Ciò causò un nuovo inasprimento delle relazioni, superato solo dopo il ritorno al potere nel 1998 del PUP; l'amministrazione socialdemocratica, guidata da un nuovo leader, Said Musa, ha mostrato un atteggiamento più incline al dialogo e nell'estate del 2000 si sono potuti svolgere nuovi negoziati. Ad aggravare la non facile situazione economico-politica furono devastanti calamità naturali: nell’ottobre 2000 l’uragano Keith devastò ampie aree del paese, così come avvenne un anno più tardi a causa dell’uragano Iris, che lasciò senza casa migliaia di persone.






