Diritti

9-15 gennaio 2011: referendum in Sud Sudan

 

Referendum 2011. Istruzioni per esprimere la preferenza

Sud Sudan. 9-15 gennaio 2011: i sud sudanesi hanno partecipato ad un referendum nel quale si chiedeva loro di esprimersi a favore o contro l'indipendenza dal governo centrale. I sud-sudanesi si sono espressi quasi all'unanimità per la separazione da Kartoum.

 

La situazione dei diritti umani in Sudan è particolarmente drammatica, aggravata da oltre un ventennio di guerra civile tra il governo di Khartoum e i separatisti del Sud Sudan, dal conflitto armato in Darfur, dalle frequenti siccità, dalle violazioni delle libertà fondamentali, come quella di espressione.

 

In Sudan sono ancora molti i rapimenti di donne e bambini costretti al lavoro forzato e alla schiavitù.

Sequestri, rapimenti, lavoro forzato, ma anche "false adozioni", schiavitù per debito, impiego dei minori lontano dalle loro case e senza il consenso dei genitori o dei tutori, e matrimoni imposti alle ragazze sono situazioni di gravi violazioni dei diritti umani.

 

In Sudan, dove da quasi trent'anni il Nord musulmano combatte il Sud cristiano e animista, i bambini fanno parte del bottino di guerra dell'esercito di Khartum e vengono preparati per diventare bambini soldato. Quando i ragazzi non possono essere venduti come schiavi, vengono convertiti all'Islam, addestrati e mandati a combattere al Sud contro i villaggi di provenienza.

Il Sudanese People's Liberation Army (Spla), un ex gruppo di ribelli che ha combattuto nel sud del Paese, ha firmato a Juba un piano per congedare i bambini soldato: si tratta di un primo passo verso l'abolizione di questa forma di sfruttamento dell'infanzia. Anche il Il JEM, Justice and Equlity Movement, il più importante gruppo di ribelli sudanesi del Darfur, ha firmato un accordo con l’Unicef per consentire l'accesso dei funzionari dell’Onu nelle sue basi e così controllare che non vengano reclutati bambini come soldati.

 

Le donne in Sudan sono vittime della drammatica recrudescenza fondamentalista islamica: frustate in pubblico, trattate come animali, private della dignità e degli elementari diritti umani

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