Acqua

Immagine della gigantesca diga di Merowe, realizzata sul Nilo da una società ingegneristica Cinese.

Il territorio Sudanese è attraversato da nord a sud dal Nilo, che rappresenta la maggiore fonte di acque dolci nel Paese. Sia le comunità umane che gli ecosistemi basano la loro sopravvivenza su di esso, adattandosi anche alla notevole fluttuazione stagionale della sua portata, che alterna periodi di abbondanza a periodi di siccità. Negli ultimi anni la quantità di precipitazione media è calata sensibilmente, per effetto dei cambiamenti climatici planetari, tuttavia anche alcune opere umane rischiano di causare alterazioni al bilancio idrico della regione: recente è la proposta di costruire una enorme diga sulle rive del Nilo, opzione osteggiata dalla popolazione e dalle organizzazioni ambientaliste che accusano il progetto di mettere a rischio l’equilibrio ecologico del territorio e dello sfollamento di numerose comunità residenti. Questa controversia ambientale rischia di creare conflitti e attriti sociali tra le parti coinvolte, come spiegato nell'articolo articolo del CDCA (Centro di Documentazione sui Conflitti Ambientali) sulla diga di Merowe

La guerra per il Nilo 

Oggetto della disputa sono le risorse del Nilo, il fiume che fornisce l’acqua a dieci nazioni africane, per un totale di 300 milioni di persone.Chi ha diritto a utilizzare, e come, queste risorse importanti? Ovviamente, ognuno ha un’idea diversa. Da un lato ci sono l’Egitto e il Sudan, dall’altro gli altri otto Paesi interessati: Eritrea, Etiopia, Uganda, Repubblica democratica del Congo, Ruanda, Kenia, Tanzania e Burundi.

I rappresentanti delle dieci nazioni si sono riuniti a Sharm El Sheik, in Egitto, per rinegoziare l’accordo sulla gestione del Nilo. Obiettivo: una “condivisione più equa” delle risorse idriche.

Tuttavia Egitto e Sudan che beneficiavano maggiormente degli accordi precedenti, hanno puntato i piedi e si sono rifiutati di firmare il nuovo protocollo. Risultato? Per il momento non c'è nessun accordo. Questo il sunto di un articolo tratto da Panorama.it, intitolato La guerra per il Nilo è inziata, Egitto contro Africa Nera

Bambini intenti a riempire un barile d'acqua attingendo direttamente alle rive del Nilo. Quest'acqua verrà poi usata dalla famiglia per gli scopi potabili e per tutti gli altri usi domestici.

Oltre a questa, soprattutto nel sud del Paese grazie all'attività di alcune organizzazioni non governative e di alcune onlus, sono sorte molte iniziative per l'approvvigionamento idrico di quelle comunità rurali che non hanno altro accesso all'acqua potabile se non tramite pozzi che attingano all'acqua sotterranea. Oltre alla difficoltà di realizzazione di questi pozzi, resta delicata la gestione della salubrità delle acque, in particolare nei confronti di inquinamento biologico-organico e dal rischio di malattie ad esso correlato.

 

Documenti Agenzie ONU

FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations/Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Agricoltura e l'Alimentazione) - Profilo Paese relativo alla gestione della risorsa idrica e della sicurezza alimentare

FAO/AQUASTAT - Informazioni generali su acqua e agricoltura in Sudan e aggiornamento dati

 

Documenti di altre Organizzazioni

EarthTrends (portale di informazione ambientale del World Resources Institut) - Dati sulle risorse idriche e gli ecosistemi d'acqua dolce in Sudan

Nile Basin Initiative - Partenariato tra i paesi rivieraschi del Nilo (Burundi, Rep. Dem. del Congo, Egitto, Etiopia, Kenya, Ruanda, Sudan, Tanzania, Uganda) per una gestione cooperativa del complesso bacino idrografico internazionale

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