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Realta economica
ECONOMIA DEL KENYA:
Nel 2006 la produzione totale di beni e servizi dell’economia del Kenya era di 22.779 milioni di dollari USA, equivalente a una produzione pro capite di 623,20 dollari. Dopo la seconda guerra mondiale il Kenya godette di uno dei tassi di sviluppo economico più elevati del mondo, grazie a investimenti stranieri e all’apporto di personale amministrativo e tecnico europeo. Nel 1967, dopo aver ottenuto l’indipendenza, il Kenya si unì a Tanzania e Uganda per formare la Comunità dell’Africa Orientale, con lo scopo di sviluppare un mercato comune: l’iniziativa rimase operativa fino al 1977. Nel gennaio 2001 il Kenya si è attivato per ridare vita alla Comunità.
Agricoltura e allevamento:
Nonostante i terreni coltivabili abbiano in Kenya un’estensione limitata, il sistema agricolo è molto diversificato e capace di soddisfare i bisogni alimentari della
popolazione. Sui rilievi si coltivano patate, caffè, tè, cotone, cereali, fagioli, nocciole e tabacco, mentre nelle regioni costiere crescono canna da zucchero, mais, ananas e canapa. Il caffè, il tè, la canapa, il piretro e i prodotti ortofrutticoli sono i principali articoli d’esportazione. Di rilievo sono inoltre l’allevamento di bovini e ovini, e l’industria casearia basata sulla produzione di burro e latte. Agricoltura e allevamento danno lavoro al 19% della popolazione attiva.
Industria:
Il Kenya ha scarse risorse minerarie e l’attività estrattiva è quindi assai modesta. Vengono prodotti soda, sale, fluorite, minerale di ferro, oro, granato e calcare. In tempi recenti sono stati scoperti giacimenti di piombo e argento vicino a Mombasa.
Anche se in espansione, gran parte dell’industria produce solo su scala ridotta ed è attiva soprattutto nella lavorazione di prodotti alimentari e materie prime destinate al consumo locale. Fiorente è il turismo, attratto dai centri balneari e dalle riserve naturali.
Commercio:
Le principali destinazioni delle esportazioni kenyane sono la Germania, la Gran Bretagna, gli Stati Uniti e l’Uganda, paesi ai quali vengono destinati caffè, tè, prodotti petroliferi, ananas, pelli, canapa, soda ed estratto di piretro (usato negli insetticidi). Le importazioni provengono principalmente da Gran Bretagna, Germania, Emirati Arabi e Giappone e comprendono petrolio greggio, macchinari industriali, veicoli a motore, ferro e acciaio, concimi agricoli e prodotti farmaceutici.