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Realta economica
Politica
La Mauritania è indipendente dal 1960, ma negli anni immediatamente successivi il paese è rimasto sotto l’influenza economica dei francesi. Solo dall’inizio degli anni Settanta, con l’istituzione di una moneta autonoma e la nazionalizzazione delle imprese minerarie, il paese ha cominciato a liberarsi dal peso coloniale.
Gli anni successivi, i conflitti con il Fronte Polisario e la siccità che l’ha colpito nel 1975 hanno spinto il paese verso il colpo di stato nel 1978.
Nel 1984, con l’ascesa al potere di Maaouya Ould Sid'Ahmed Taya la Mauritania si è spostata su posizioni sempre più filo-occidentali avvicinandosi agli Stati Uniti e diventando uno dei pochi paesi africani a riconoscere Israele, nel 1999. (Leggi la scheda sulla difficile storia delle relazioni diplomatiche israeliane)
Nel 2005 un nuovo colpo di stato ha destituito dopo 20 anni Maaouya Ould Sid'Ahmed Taya, e ha portato, dopo delle regolari elezioni, ad un governo presieduto da Sidi Ould Cheikh Abdallahi.
Un nuovo golpe però, nel 2008, ha destituito il presidente e ha condotto a nuove elezioni nel 2009. Il risultato, che ha registrato la vittoria di Ould Abdel Aziz, generale a capo del colpo di stato dell’anno precedente, è stato però contestato dall’opposizione a causa di presunte irregolarità.
Economia
A causa del clima arido, la maggiore attività della popolazione è da sempre l’allevamento. L’agricoltura è concentrata soprattutto nelle oasi e nella valle del fiume Senegal e comprende miglio, legumi, riso, patate, datteri, arachidi e mais. Nonostante sia strettamente legata all’andamento delle precipitazioni, rappresenta un quarto della ricchezza totale prodotta dal paese.
L’attività più produttiva per la Mauritania è l’estrazione dei minerali di ferro. I principali giacimenti si trovano a Kedia e Zourate. I minerali estratti, fino a 150 milioni di tonnellate ogni anno, raggiungono il porto di Nouadhibou, nel nord del paese, e poi si imbarcano su grandi navi verso l’Europa o la Cina. Guarda una scheda sulla miniera di Zouerate.
Leggi la scheda realizzata da Il Sole 24 Ore con l’Ufficio Sostegno Imprese della Farnesina.