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Realta economica
Economia
La Guinea Bissau è un paese tra i più poveri del mondo. L'economia locale si fonda essenzialmente sulla pesca e sull'agricoltura di sussistenza.
L'agricoltura di esportazione è quasi completamente incentrata sulla produzione di anacardio. La volatilità dei prezzi di questo prodotto sul mercato internazionale rende il paese ancora più vulnerabile.
La FAO, l'organizzazione delle Nazioni Unite per l'Agricoltura e l'Alimentazione, nel 2008 ha siglato un accordo con l'organizzazione italiana Slow Food proprio per valorizzare la produzione locale e ridurre la dipendenza di alcuni paesi, tra cui la Guinea Bissau, dal mercato mondiale.
Politica
Come altre colonie portoghesi, anche la Guinea Bissau ha dovuto combattere a lungo per ottenere l'indipendenza. La ribellione contro gli occupanti iniziò negli anni Cinquanata ad opera del Partito Africano per l'Indipendenza della Guine a edi Capo Verde (PAIGC), fondato nel 1956 da alcune figure politiche guineane tra le quali Amilcar Cabral, uno dei padri della decolonizzazione africana.
La Guinea Bissau proclamò l'indipendenza nel 1973, ma il Portogallo riconobbe il nuovo stato solo due anni più tardi. Nel periodo successivo all'indipendenza, tuttavia, la Guinea Bissau non riuscì a stabilizzare un sistema democratico e le prime elezioni multipartitiche svoltesi nel 1994 vennero rapidamente seguite nel 1998 da un colpo di stato militare che precipitò il paese nelle guerra civile.
Da allora la politica della Guinea Bissau è stata segnata dall'alternarsi di elezioni e colpi di stato, nel 2003 e nel 2009. Le elezioni del 2009, immediatamente successive al colpo di stato che ha ucciso il generale Vieira, hanno portato al governo Malam Bacai Sanhà che era stato già eletto nel 2000, ma deposto con il colpo di stato del 2003.