Ue: razzismo, xenofobia e negazionismo diventano reato penale

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Dopo diversi anni di discussioni e negoziati, i Ministri della giustizia dei 27 Paesi membri dell'Unione Europea hanno votato un accordo secondo cui chiunque istighi all'odio razziale o inciti alla violenza dovrà essere punito con la reclusione da uno a tre anni. L'accordo, che prevede delle deroghe e lascerà libero ogni stato di applicare pene particolari in casi specifici, prevede condanne anche per "l'incitazione pubblica alla violenza o all'odio contro un gruppo di persone o un membro di tale gruppo, definito rispetto alla razza, il colore, la religione, l'ascendenza, l'origine nazionale o etnica" - informa Migra, Osservatorio sulla discriminazione degli immigrati nel lavoro di Trento.

"Non si può più pensare di combattere il razzismo solo identificando le persone che superano un certo limite - spiega un rappresentante di Amnesty International. "Gli stati hanno il dovere di dare l'esempio con pene molto severe con chi si mostra apertamente razzista".

Condanne sono previste anche per chi assume atteggiamenti di violenza e discriminazione nei confronti di gruppi definiti per colore, razza, origine, religione. Pene inoltre per chi nega genocidi e crimini di guerra o contro l'umanità. Analoghe sanzioni, infatti, dovranno essere applicate all'"apologia pubblica, la negazione o banalizzazione grossolana dei crimini di genocidio, contro l'umanità e crimini di guerra", definiti come tali da un'"alta giurisdizione internazionale", come ha fatto con l'Olocausto il Tribunale di Norimberga o con il massacro di Srebrenica il Tribunale Penale Internazionale - segnala Stranieri in Italia. Questo però non significa che diventerà automaticamente reato in tutta l'Ue scrivere un saggio che nega la shoa o sventolare bandiere con svastiche e croci celtiche. Venendo incontro alle rischieste di Gran Bretagna e Irlanda e Paesi Scandinavi, preoccupati di tutelare la libertà di espressione, il testo lascia infatti ai singoli Stati la possibilità di "scegliere di punire solo le condotte esercitate in modo da rischiare di turbare l'ordine pubblico, oppure ingiuriose, insultanti o minacciose".

Nel 2001, la Commissione europea propose di adottare una decisione quadro che assicurasse pene certe in seguito a comportamenti razzisti e xenofobi perpetrati nei vari Stati dell'Ue, con possibilità di consegna ed estradizione dei rei colpevoli, ma ci sono voluti altri sei anni per decretare una direttiva contro il razzismo e la xenofobia che renderà delitto ogni forma di odio e violenza razziale nonchè il negazionismo dei genocidi internazionalmente riconosciuti.
La presidenza tedesca dell'Unione europea, che ha incluso fra le sue priorità la lotta al razzismo e alla xenofobia su scala europea, si è dichiarata soddisfatta dell'accordo raggiunto. Non sono state accontentate le richieste di Estonia e Littuania e Polonia che volevano inserire tra i crimini da condannare "il negazionismo dei crimini del comunismo e dello stalinismo", ma si è arrivati a una dichiarazione in cui vengono deplorati "tutti i crimini" dei regimi totalitari, con la previsione che in futuro venga riesaminata necessità di legiferare su questo punto.

Resta fuori dal testo anche il simbolo della svastica, espropriato dalla Germania nazista per la propria bandiera ma originariamente usato generalmente con significati augurali o di fortuna da molte culture fin dal neolitico, e principalmente un simbolo sacro per l'Induismo. Per non accendere ulteriori problemi con l'Irlanda del Nord, l'Inghilterra ha accettato di inserire un richiamo al'odio religioso "solo se associato ad un riferimento alla nazionalità o alla razza". Sono molti i punti del testo lasciati aperti all'interpretazione delle singole giurisdizioni nazionali , mettendo in luce un atteggiamento di formulazione piuttosto generica degli atti da incriminare, in un complesso dibattito aperto nel 2001.

Secondo uno studio sul crimine e la sicurezza in Europa riferito al 2004, oltre 9 milioni di persone nell'Ue si sono dichiarate vittime almeno una volta di crimini a sfondo razzista. Singoli individui e gruppi che oggi si definiscono neo-nazisti, non limitano la loro ideologia all'antisemitismo, ma spesso il loro messaggio colpisce altre minoranze, come ad esempio le comunità africane, arabe o asiatiche. Tutti gli Stati membri dell'Ue hanno messo al bando tali comportamenti, adottando leggi apposite, pur se contenuto e applicazione differiscono ancora considerevolmente. [GB]

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