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Colombia: dal governo 'semaforo verde' per attacchi contro attivisti dei diritti umani
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In un nuovo rapporto presentato oggi a Madrid, Amnesty International ha criticato il governo colombiano per aver dato 'semaforo verde' agli attacchi contro i difensori dei diritti umani e ha chiesto alla comunità internazionale un impegno più efficace a sostegno degli attivisti locali. Il rapporto, che descrive numerosi casi individuali, mette in luce le difficoltà cui vanno incontro centinaia e centinaia di persone e organizzazioni che, sia nei centri urbani che nelle zone più remote della Colombia, agiscono quotidianamente per difendere la popolazione civile e porre fine all'impunità. "Gli attacchi contro gli attivisti per i diritti umani hanno un duplice scopo: ridurli al silenzio e scoraggiarli dal proseguire nella propria opera" - ha dichiarato Sofia Nordenmark, coordinatrice delle azioni in favore dei difensori dei diritti umani di Amnesty International. "Alcuni attivisti ricevono minacce così regolarmente da considerarle ormai una routine, ma altri sono stati costretti a lasciare il proprio territorio".
Dalla ricerca di Amnesty International è emerso che i singoli attacchi, tra cui minacce e omicidi, fanno parte di una più ampia strategia destinata a zittire le denunce sulle violazioni dei diritti umani e sui legami tra paramilitari e forze armate. "La strategia ufficiale nei confronti dei difensori dei diritti umani sembra essere a tre livelli: il governo mette pubblicamente in dubbio la loro legittimità, avvia processi basati su prove inesistenti e, al contrario, consente l'impunità dei responsabili degli attacchi, anche quando le prove a loro carico sono ampiamente disponibili" - ha commentato Nordenmark. 'L'impunità è un'arma pericolosa, in quanto diffonde il messaggio che la popolazione deve rinunciare a chiedere giustizia".
In risposta alle richieste di protezione, il governo colombiano ha sviluppato un certo numero di programmi volti alla tutela di singoli attivisti per i diritti umani, sindacalisti e giornalisti. I programmi, di cui stanno beneficiando centinaia di persone, prevedono la fornitura di scorte, giubbotti antiproiettile e mezzi di trasporto speciali. "Ma le misure pratiche di protezione non sono abbastanza se non vengono create le condizioni affinchè gli attivisti per i diritti umani possano operare liberamente. Il modo migliore per proteggerli è portare di fronte alla giustizia chi li attacca" - ha concluso Nordenmark.
Amnesty International ha chiesto al presidente Uribe di usare il suo secondo mandato per porre finalmente termine all'endemica impunità, attraverso il pubblico riconoscimento della legittimità del lavoro degli attivisti per i diritti umani, la garanzia che i responsabili di violazioni dei diritti siano consegnati alla giustizia e la rinuncia ad azioni penali infondate contro gli attivisti per i diritti umani.
Intanto, in seguito ai recenti fatti di sangue in cui sono stati vittime sindacalisti del Sinaltrainal, il sindacato degli alimentaristi, il portavoce della Rete italiana boicottaggio Nestlé, Adriano Cattaneo, chiede alla Farnesina di intervire al più presto presso il governo colombiano perchè metta fine alle minacce ed alle azioni dei paramilitari e protegga il diritto dei lavoratori a lottare per migliori condizioni di vita e di lavoro. Nella tarda mattinata del 17 agosto, nella città di Barrancabermeja, è stato assassinato vicino a casa sua Carlos Arturo Montes Bonilla, affiliato al Sinaltrainal. Lascia la moglie e 7 figli orfani. Lavorava da 30 anni alla EcoPetrol, ma aveva recentemente partecipato ad azioni di protesta contro la Coca Cola per il mancato rispetto di diritti sindacali. il giorno seguente degli sconosciuti hanno lasciato un messaggio scritto a casa di Hector Jairo Paz, operaio della locale fabbrica Nestlé e leader del Sinaltrainal a Bugalagrande. Il messaggio era firmato "Morte ai sindacalisti". Dieci giorni dopo un altro sindacalista delle stessa fabbrica ha ricevuto minacce simili mentre organizzava una protesta pacifica a causa del licenziamento senza giusta causa di 94 lavoratori a contratto provvisorio affiliati allo stesso sindacato. [GB]