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Che ci faceva Ben Harper sul palco del festival Rock Heineken Jammin Festival a Venezia, con una maglietta nera con la scritta “Io non me ne frego”? Aderiva alla campagna contro la povertà, la fame e l'indifferenza.
Soprattutto l'indifferenza è l'atteggiamento che la campagna si propone di sradicare, nella convinzione che l'attenzione e l'impegno di ognuno siano le armi per la lotta la degrado ambientale, alla povertà, alle violazioni dei diritti umani.
Sul sito della campagna sono indicati i primi cento “perché”, ovvero i primi cento motivi per i quali è bene non fregarsene: perché, ad esempio, la deforestazione procede ad un ritmo di 13 milioni di ettari all'anno; perché la spesa annuale per la lotta all’Hiv/Aids equivale alla spesa di 3 giorni in armamenti; perché la crisi economica globale provocherà 53 milioni di poveri in più rispetto alle stime del 2015; perché nel mondo circa 5,7 milioni di bambini si trovano in condizioni di lavoro forzato.
Dopo l'elenco dei primi cento, lo spazio è lasciato ai singoli cittadini, con la possibilità di inserire il proprio “perché”, che sarà raccolto e pubblicato a fine anno in un libro.
Scrivi perché, secondo te, è giusto non fregarsene
Forbes.com
Premio Nobel per la pace 2011 e prima donna a guidare un paese africano, il volto di Ellen Johnson continua a rappresentare la possibilità di riscatto di un continente capace di trovare un suo spazio originale nel contesto globale, pur non snaturando la propria cultura. Nata nel 1938 a Monrovia in Liberia, paese segnato profondamente dalla divisione etnica tra autoctoni e liberiano-americani (che hanno detenuto il potere fino al 1980), dopo aver studiato economia e pubblica amministrazione in varie università degli Stati Uniti, alla fine degli anni ’70 ritorna in patria dove lavora come funzionaria statale. Nel periodo successivo la vita Ellen Johnson è segnata dai cambi di regime che hanno interessato la Liberia: costretta all’esilio a Nairobi continua il sua lavoro impegnandosi anche per la Nazioni Unite e impersonando l’opposizione al governo di Charles Taylor. Dopo complicati eventi, trattative diplomatiche, un’elezione presidenziale in cui ottenne soltanto il 10 % dei voti, nel 2003 prepara la transizione democratica del paese: due anni dopo, in elezioni libere, viene eletta presidente. Nel suo mandato, che dura tuttora, Ellen Johnson avvia un processo di pacificazione che consente un grande sviluppo sociale e economico.
Per approfondire.
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