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Più della metà della forza lavoro agricola, a livello mondiale, è costituita da donne. Esse rivestono un ruolo importante nell'economia delle comunità, così come nel sostegno dell'unità familiare. Soprattutto nei paesi dove i rischi di fame e malnutrizione sono più gravi, le donne possono essere veri e propri agenti di cambiamento ed educazione. È per questo che, migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle donne, contribuisce a creare un mondo più giusto. Il loro ruolo, però, è ben lontano dall'essere pienamente riconosciuto. Sono ancora moltissime, infatti, le situazioni in cui alle donne vengono negati diritti fondamentali come il diritto di proprietà, all'istruzione, alla formazione, all'accesso al credito. Nonostante il ruolo ricoperto, il loro potere decisionale e di influenza sulle politiche comunitarie, nazionali ed internazionali è ancora minimo. Le donne sono in questo modo maggiormente esposte degli uomini a povertà e sottosviluppo.
Investire sulle donne, riconoscere i loro diritti, la loro importanza e la loro dignità di lavoratrici, organizzare attività a loro dirette, assicurare strumenti validi ed innovativi per la crescita dell'imprenditoria femminile, significa lavorare per lo sviluppo umano della comunità intera.
La Giornata mondiale delle donne rurali mira quindi all'empowerment femminile in campo agricolo, all'effettivo riconoscimento del loro ruolo e ad una maggiore partecipazione nella vita economica e politica.
Scopri le iniziative dell’UDI (Unione Donne d’Italia)
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Nella storia recente dell’Africa ci sono stati politici in grado di imprimere una svolta positiva ai propri paesi: purtroppo il più delle volte sono stati travolti dalla corruzione interna e dal neo colonialismo occidentale. Unico è il caso di Thomas Sankara (1949-1987), primo presidente del Burkina Faso (fu lui a cambiarne il nome da Alto Volta), personaggio di grande carisma che sapeva muoversi tra riforme e spirito rivoluzionario. Militare di carriera, nel 1982 a seguito di un colpo di Stato divenne per pochi mesi primo ministro: fu poi arrestato ma una sollevazione popolare lo riportò al potere. Nei suoi cinque anni di presidenza, prima del suo assassinio per una congiura sponsorizzata dalla Francia, compì un grandissimo numero di riforme dall’organizzazione tribale del paese alla nazionalizzazione delle banche (famosa la sua lotta contro il debito estero e l’economia liberista), migliorò le condizioni di vita (garantendo 10 litri di acqua al giorno per abitante), lottò contro la corruzione. I suoi metodi, non proprio democratici, furono mitigati dal grande appoggio del popolo e da una passione civile di Sankara capace di infiammare tutta l’Africa.
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