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Due incendi all'ora. In Italia le foreste sono sempre più minacciate; soprattutto nei mesi estivi. Si valuta, infatti, che gli incendi siano in media 15.000 l'anno, coinvolgendo 64.000 ettari di boschi. Un fenomeno che è cresciuto esponenzialmente negli ultimi decenni. Negli anni Settanta gli incendi erano poco più di 6.000 l'anno, diventati 11.000 tra il 1990 ed il 2000 e schizzati negli ultimi 10 anni a 15.000. E' difficile spiegare il perché. Solo nel 2% dei casi, infatti, si può parlare di cause naturali, anche se le mutate condizioni climatiche generali potrebbero generare incendi. Dietro il 98% degli incendi che interessano i nostri boschi c'è la mano dell'uomo. Il progressivo abbandono delle aree rurali ha fatto crescere le aree marginali e generato una perdita di presidi territoriali che hanno permesso il perpetrarsi di certe azioni. In alcuni casi si può trattare di distrazione o sottovalutazione dei divieti, ma gran parte degli incendi, purtroppo, sono frutto della dolosità di piromani ed eco-mafiosi, interessati a far bruciare determinate aree. Tutelare i boschi è invece fondamentale perché "mangiano" i gas serra e rendono migliore l'ambiente nel quale viviamo. Da anni Legambiente organizza attività nei boschi italiani per farli vivere e difenderli dagli incendi che rischiano di devastarli.
Una passeggiata in un bosco ripulendo i sentieri da eventuali rifiuti
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Lentius, profundius, suavius (più lentamente, più profondamente, più dolcemente): questo il celebre slogan di Alexander Langer (1946-1995) che condensa il suo impegno per la convivenza, la pace, i diritti umani, il rispetto dell’ambiente. Nato in Alto Adige da una famiglia austriaca sperimentò fin da giovane il delicato e sempre precario equilibrio tra gruppi linguistici assumendo posizioni innovative e controcorrente nel senso di una vera integrazione reciproca. Laureatosi in giurisprudenza a Firenze lavorò come giornalista divenendo, per tutti gli anni ’70, dirigente del movimento di estrema sinistra Lotta Continua. Deluso da quest’esperienza, che pure gli permise di intrecciare contatti in Europa, Langer tornò in Alto Adige dove contribuì a fondare il partito ecologista dei Verdi e entrò nel Consiglio della Provincia Autonoma di Bolzano. Venne poi eletto parlamentare europeo nel 1989 e poi nel 1994. Capace di una profonda analisi teorica, pronto a varcare ogni confine per la ricerca della convivenza, generosamente disposto a pagare in prima persona, Langer spese gli ultimi mesi di vita nel tentativo di fermare la guerra in ex-Yugoslavia, propugnando un intervento militare della comunità internazionale. Il fallimento di questo suo attivismo fu una delle cause che lo portarono alla morte il 3 luglio 1995. La sua figura, di statura europea, permane come esempio di sensibilità umana e di coraggio politico.
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