jeanlambertmep.org.uk
Una giornata per i cittadini e per i governanti. È la giornata europea della giustizia civile, istituita nel 2003 dal Consiglio d’Europa con l’obiettivo di rendere la giustizia civile alla portata dei cittadini europei, con l’opportunità informarsi sui propri diritti attraverso simulazioni di procedure, sessioni informative aperte agli studenti, ai professionisti della giustizia e al grande pubblico. Spesso infatti si registra una scarsa consapevolezza, da parte dei cittadini europei, dei propri diritti e del funzionamento del diritto civile. Quello, per esemplificare, che regola il lavoro, il matrimonio, l’acquisto di beni e servizi, le successioni ereditarie ecc.
La Giornata è rivolta anche ai governanti, perché l’applicazione del diritto ha bisogno di strutture snelle ed efficienti. Il rapporto 2010 sulla valutazione dei sistemi giudiziari europei mette in luce come in Italia, la giustizia sia particolarmente lenta rispetto alla media europea. La lentezza procedurale è costata all’Italia più di un richiamo da parte della Corte di Giustizia europea.
La promozione dello Stato di Diritto, che si fonda sulla separazione dei poteri secondo il pensiero di Montesquieu (potere legislativo,esecutivo e giudiziario) deve quindi basarsi su di una maggiore consapevolezza dei cittadini e su strutture e procedure efficienti. Oltre che, naturalmente, su di una giustizia indipendente, imparziale ed accessibile. Solo in questa maniera, come recita la Costituzione: “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge”.
Conosci Montesquieu, padre della teoria politica della separazione dei poteri
Shqipmedia.com
La ricerca e l’amministrazione della giustizia, penale e civile, stanno alla base della convivenza e del progresso sociale, segnando spesse volte il confine tra democrazia e autoritarismo. L’attività di Natasha Kandic (1946) è completamente dedita alla giustizia. Nata nell’attuale Serbia, dopo aver compiuto gli studi in sociologia diventa oppositrice del regime di Tito e, dopo la sua morte, operatrice per i diritti umani. Subito dopo lo scoppio della guerra nella ex-Jugoslavia, nel 1992 fonda a Belgrado l’Humanitarian Law Center, un’organizzazione volta a raccogliere le prove e a denunciare i massacri e i crimini avvenuti durante la guerra del 1991-1995 e di quella del Kosovo del 1999. In questi anni Natasha Kandic riesce a portare moltissime testimonianze delle atrocità serbe (finendo per essere minacciata di morte dai nazionalisti perché accusata di tradimento) tra cui un video sulla strage di Srebrenica. Negli anni 2000 continua la sua azione democratica, ricevendo numerose attestazioni internazionali e subendo critiche e denuncie in patria anche per la sua approvazione dell’indipendenza del Kosovo.
Per approfondire.
Diventa fan di Unimondo su Facebook
Il testo è riproducibile in parte o in toto da tutti i media italiani citando la fonte e dandone comunicazione a Unimondo.