29 Novembre

Giornata internazionale della solidarietà con il popolo palestinese

unponteper.it

ll 29 Novembre 1947, L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, attraverso la Risoluzione nr 181, istituiva per la Palestina uno stato ebraico ed uno stato arabo, con Gerusalemme affidata ad una tutela internazionale speciale.

Ad oggi, come noto, dei due stati esiste solo Israele. Il popolo arabo palestinese, al contrario, sta vivendo da oltre sessant’anni senza uno stato riconosciuto. Questo comporta non solo l’assenza di qualsiasi sovranità territoriale, ma anche e soprattutto il mancato riconoscimento di diritti fondamentali. Nella Striscia di Gaza i palestinesi sono vittime di un vero e proprio embargo, vivendo di fatto assediati nei cosiddetti territori occupati.

Sebbene tale occupazione sia conseguenza di una decisione unilaterale da parte di Israele, senza l’avvallo di alcuna risoluzione ONU, la comunità internazionale non ha ancora trovato una soluzione che consenta la risoluzione pacifica della questione palestinese.

Oggi le Nazioni Unite celebrano la Giornata mondiale della solidarietà con il popolo palestinese con lo scopo di richiamare la comunità internazionale ad un maggiore sforzo per la riunificazione della Palestina in uno stato democratico. A tale scopo, a livello ONU è stato creato l’apposito Comitato per l’esercizio dei diritti inalienabili del popolo palestinese.

Cosa fare oggi?

Leggi le riflessioni di Edward Said, uno sei più conosciuti intellettuali palestinesi.

 

Accadde oggi:

  • 1924: muore Giacomo Puccini, compositore italiano, uno dei più grandi operisti della storia, autore di capolavori quali La boheme, Madama Butterfly e Turandot.
  • 1947: l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite vota per la partizione della Palestina tra arabi ed ebrei.
  • 1979: l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite istituisce la giornata internazionale della solidarietà con il popolo palestinese, nell’anniversario dell’adozione della Risoluzione 181(II) (1947), meglio conosciuta come “Risoluzione della Spartizione”. Questa stabiliva la costituzione nel territorio palestinese di uno stato Ebraico e di uno stato Arabo. La città di Gerusalemme avrebbe costituito un territorio separato sotto controllo internazionale. Sino ad ora dei due stati soltanto uno, quello ebraico, è stato creato.

Rachel Corrie

Rachelcorrie.org

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Fermare la macchina della demolizione della speranza: questo ha cercato di fare Rachel Corrie, giovane pacifista americana, morta a 24 anni vicino alla striscia di Gaza schiacciata da un bulldozer israeliano che stava per demolire una casa palestinese. Nata nel 1979 nei pressi di Washington, dopo aver cominciato l’università si dedicò per un anno al volontariato sociale negli Stati Uniti, raggiungendo poi, nel 2003, la Palestina con l’ISM (International Solidarity Movement). Era il periodo della seconda intifada quando da entrambe le parti in conflitto si verificava una escalation di violenza: anche i metodi nonviolenti potevano essere visti come un grave pericolo. Ma Rachel Corrie voleva operare per la pace, utilizzando anche un atteggiamento duro e determinato: per impedire l’abbattimento delle case non esitò a diventare uno “scudo umano” frapponendosi tra i militari israeliani e i palestinesi. Il 16 marzo 2003, in un’azione di resistenza nonviolenta, Rachel Corrie trovò la morte schiacciata da una ruspa dell’esercito di Israele: la sua vita finiva ma la sua testimonianza di pace continua ad animare l’impegno di molti giovani.

Per approfondire.

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Il testo è riproducibile in parte o in toto da tutti i media italiani citando la fonte e dandone comunicazione a Unimondo.
Se il lettore nota carenze od omissioni può scrivere a [email protected] Le descrizioni dei personaggi qui riportate sono state rese possibili grazie al sostegno della Provincia Autonoma di Trento (PAT).
Il tutto è stato raccolto in un opuscolo edito dalla PAT dal titolo "Una persona un giorno".