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La maggior parte delle società, in tutto il mondo, proibiscono espressamente qualsiasi tipo di violenza contro le donne. Eppure molte volte la realtà è ben diversa e questo tipo di violenze, seppur proibite, vengono quotidianamente coperte o tacitamente tollerate. Tanto che, in numerosi paesi, la violenza è una delle principali cause di morte per le donne di età compresa tra i 15 ed i 44 anni.
A partire dal 1996, l’Assemblea Generale ONU ha istituito il Fondo delle Nazioni Unite in supporto delle azioni per eliminare la violenza contro le donne. Il Fondo è gestito dall’UN Women ed è il solo meccanismo multilaterale di garanzia che supporta gli sforzi locali, nazionali e regionali per combattere la violenza.
La Giornata mondiale si celebra il 25 Novembre, poiché proprio in questo giorno si ricorda il brutale assassino delle sorelle Mirabal, nel 1960, violentate ed uccise a causa del loro impegno contro il regime dittatoriale di Trujillo, nella Repubblica Dominicana.
In questa giornata, le Nazioni Unite invitano i governi, le organizzazioni internazionali e le ong ad organizzare attività di sensibilizzazione ed educazione al rispetto e alla valorizzazione del ruolo della donna nella società. La violenza contro le donne non è solo una grave violazione dei diritti umani fondamentali, ma rappresenta anche una minaccia per lo sviluppo, la pace e la sicurezza della società intera.
Visita i programmi antiviolenza del Ministero per le pari opportunità
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L’attività della ginecologa tedesca ma di passaporto italiano (i genitori erano sudtirolesi) Monika Hauser (1959) è volta all’assistenza medica, psicologica e sociale delle donne vittime di violenza sessuale, specialmente in zone di guerra. Dopo aver studiato a Innsbruck e Bologna e aver ottenuto nel 1988 la licenza medica in Germania, nel 1992 Hauser viene profondamente colpita dalle notizie degli stupri etnici provenienti dalla Bosnia in guerra: decide così di agire trasferendosi tra mille pericoli nella città di Zenica, situata a pochi chilometri dai combattimenti e asilo per molte donne in fuga. Là apre con altri colleghi il centro di riabilitazione “Medica Zenica” che diventerà ben presto un punto di riferimento anche nel dopoguerra. Gli anni successivi Hauser fonda “Medica mondiale”, un’organizzazione globale di assistenza alle donne, impegnata dal 1999 in Kosovo e Albania, dal 2003 in Afghanistan e poi in Liberia e in Congo, curando e riabilitando oltre 100 mila donne. Divenuta un partner indispensabile per le Nazioni Unite e per altre istituzioni umanitarie, nel 2007 Medica mondiale ha avuto donazioni private per 3 milioni di euro mentre la fondatrice continua a ricevere premi e attestazioni.
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