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In letteratura, così come in numerosi altri campi (si pensi ad esempio al settore alimentare) è sempre più la grande distribuzione che detta le regole. Così come i grandi supermercati hanno ormai soppiantato i piccoli negozi di alimentari, anche i grandi punti vendita delle maggiori compagnie di editori hanno preso il posto delle più caratteristiche librerie “sotto casa”.
Il rischio di scomparsa della piccola editoria di qualità e indipendente e della distribuzione nelle piccole librerie, quindi di una forma di libertà di stampa, che ancora resistono è stretta conseguenza, da una parte dell’indirizzo del mercato del libro secondo direttrici ben definite, come libro di consumo e di grande tiratura; dall’altra, del potere commerciale dei grandi distributori, che possono imporre sconti e promozioni insostenibili per le piccole librerie.
Per questo motivo, sei editori indipendenti italiani hanno rivolto un appello agli editori ed ai librai, per cercare di aumentare le pressioni sul mondo politico perché si arrivi a dotare l’Italia di una legge organica per il libro, così come accade in Francia e in Germania, che limiti gli sconti e le promozioni. La rincorsa allo sconto sta danneggiando le librerie e gli editori indipendenti. Ma la cosa più grave è che questo danno economico ricade come danno culturale su tutti, riducendo la possibilità di scelta dei lettori e facendo sì che siano le logiche di mercato e non più i contenuti artistici a determinare il successo o meno di un’opera letteraria.
Prova a visitare una piccola libreria alla ricerca di qualche volume raro.
Notiziefresche.info
Una giovane donna incontra l’ex compagno per parlare degli studi universitari della figlia. Ma è una trappola. La donna viene sequestrata, interrogata e uccisa da un gruppo ben organizzato. Il suo corpo è sciolto nell’acido. Questo episodio efferato e disumano è avvenuto in Italia, a Milano, nella notte tra il 24 e 25 novembre 2009. La vittima era una collaboratrice di giustizia. La storia di Lea Garofalo è una tragica storia di ‘ndrangheta ma anche di coraggio e di desiderio di una vita diversa. Nata nel 1973 in un paese della provincia di Crotone da una famiglia mafiosa (padre e fratello saranno uccisi), l’adolescente Lea si innamora di Carlo Cosco, l’uomo mandante del suo omicidio, con il quale si trasferisce a Milano e da cui ha una figlia, quando lei era ancora minorenne. Dopo anni di violenza e di difficoltà Lea decide di rompere con il passato, di stare dalla parte giusta anche a costo della vita, di sognare un futuro migliore: così nel 2002 si reca dai magistrati per testimoniare sulle faide interne ai clan. Viene protetta dallo Stato perché, agli occhi dei mafiosi, è diventata un’infame traditrice. Sono anni di fughe, trasferimenti, cambi di identità, tentativi di sequestro: nel 2006 per stare vicino alla figlia Lea rinuncia alla scorta, fatto che segnerà la sua sorte. Oggi la figlia Denise, supportata dall’associazione Libera, è parte civile al processo contro Cosco e i suoi complici. Grazie all’esempio della madre anche Denise può continuare a sperare.
Per approfondire.
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