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Un primo importante passo contro l’omofobia (intesa come quell’insieme di comportamenti e sentimenti contrari all’omosessualità e alle persone omosessuali) fu compiuto nel 1990, quando l’omosessualità fu ufficialmente rimossa dalla lista delle malattie mentali nella classificazione internazionale delle malattie pubblicata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Tuttavia l’omofobia e la transfobia (ovvero l’avversione e la discriminazione nei confronti delle persone transessuali o transgender) sfociano ancor’ oggi in esclusione sociale e comportamenti discriminanti, anche gravi, nella società o nel mondo del lavoro. Senza contare che in decine di Paesi l’omosessualità è considerata un reato, per il quale si paga con il carcere o con la vita.
Promossa dall’Unione Europea a partire dal 2007, questa giornata si propone come momento di sensibilizzazione contro l’intolleranza di ogni orientamento sessuale, così come espressamente previsto anche nella Carta per i diritti fondamentali dell’Unione Europea (arti.21: “È vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali”.)
Il Governo Italiano, attraverso il Ministero per le Pari Opportunità, ha aderito all’invito dell’Unione Europea e ha promosso dal 2009, per la prima volta, una specifica Campagna nazionale contro l’omofobia.
Denuncia i gruppi facebook omofobici
Italnews.info
Nella giornata internazionale contro l'omofobia si ricorda la figura di David Kato Kisule, attivista per i diritti degli omosessuali in Uganda, paese in cui è ancora un reato avere un diverso orientamento sessuale. David Kato Kisule nacque in Uganda nel 1964 dove compì gli studi magistrali. Dopo un soggiorno molto intenso e significativo in Sudafrica negli anni della fine dell'apartheid, ritornò in patria dando vita al più grande movimento per i diritti civili degli omosessuali di tutto il paese. Nel corso degli anni, anche a seguito di cicliche ondate di violenza contro gay e lesbiche, il suo impegno si moltiplicò soprattutto contro le campagne d'odio contro i difensori dei diritti umani per tutti. Nonostante le ripetute minacce David Kato Kisule restò in prima linea: fu però assassinato il 26 gennaio 2011, dopo che una rivista ugandese aveva pubblicato il suo nome e la fotografia identificandolo come omosessuale e chiedendone per questo l'omicidio. Le maggiori organizzazioni non governative, così come il presidente degli Stati Uniti Obama, che videro in lui una delle figure centrali per il progresso democratico ugandese, piangono la sua scomparsa, denunciando quanto la battaglia contro l'omofobia sia ancora lungi dall'essere vinta.
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