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La calda estate dell’Africa
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Foto: Damian Patkowski da Unsplash.com
Nelle ultime settimane l’Africa è stata protagonista di proteste popolari, visite dall’estero, tornate elettorali, spiragli di pace, ma anche conflitti assopiti che, purtroppo, si sono riaccesi. In questi ultimi giorni di agosto, è arrivato il momento di fare il punto della situazione. Ecco un riassunto dei principali avvenimenti che hanno recentemente segnato il continente e di cui probabilmente sentiremo ancora parlare.
Un’estate di proteste
Agosto è stato un mese di proteste in Africa. Dalla Repubblica Democratica del Congo (RDC) alla Sierra Leone e al Sud Africa, i popoli africani sono scesi in strada per dare voce ai loro problemi e richiederne soluzioni. Le proteste in RDC sono state animate dalla frustrazione nei confronti della missione ONU, accusata di non essere in grado di proteggere la popolazione e contrastare i gruppi armati attivi nel paese.
In Sud Africa e in Sierra Leone invece a far traboccare il vaso sono state l’inflazione dirompente e il conseguente aumento dei prezzi. Le proteste scoppiate il 10 agosto in Sierra Leone, paese che gode di relativa stabilità dal termine della guerra nel 2002, sono state segnate da un inaspettato livello di violenza. La morte di circa una trentina di vittime tra forze dell’ordine e popolazione civile ha scosso la nazione e ha evocato i ricordi della guerra che, secondo le Nazioni Unite, ha causato almeno 70.000 morti e 2,6 milioni di sfollati. Julius Bio, presidente del Paese, ha respinto la possibilità che le proteste siano il riflesso della rabbia della popolazione per l’aumento dei prezzi, accusando l’opposizione e la diaspora sierraleonese di averle orchestrate per rovesciare il suo governo.
Pacifico è stato invece lo sciopero generale in Sud Africa, promosso mercoledì 24 agosto dalle principali organizzazioni sindacali del paese. Le persone sono scese in strada per protestare contro il deterioramento delle condizioni economiche in un paese in cui la povertà aumenta, l’inflazione ha raggiunto livello storici e i prezzi dei beni di prima necessità continuano a crescere. Le richieste avanzate dai sindacati includono un tetto al prezzo del carburante, interventi nel settore energetico, misure interventiste nell’economia per contenere l’aumento dei prezzi, esortazioni al settore privato affinché riprenda ad investire nel paese, misure per contrastare le corruzione e la xenofobia...