www.unimondo.org/Notizie/L-inquinamento-atmosferico-continua-a-uccidere-in-Africa-228432
L’inquinamento atmosferico continua a uccidere in Africa
Notizie
Stampa

Foto: Jacek Dylag da Unsplash.com
Solo sette paesi africani sono muniti di sistemi di monitoraggio della qualità dell’aria affidabili. A dirlo è un recente studio pubblicato dalla rivista scientifica The Lancet lo scorso 17 maggio, intitolato Pollution and health: a progress update. Dall’indagine emerge che nel 2019, a livello globale, l’inquinamento è stato responsabile della morte prematura di quasi nove milioni di persone. Morti dovute principalmente alla scarsa qualità dell’aria che respiriamo.
Un trend allarmante che si può cambiare solo se i livelli di inquinamento atmosferico vengono sorvegliati costantemente, cosa che non avviene soprattutto nei paesi dell’Africa subsahariana.
Gli effetti degli inquinanti tradizionali
In Africa, come detto, solo sette dei 54 paesi africani dispongono di sistemi di rilevamento della qualità dell’aria installati a terra. Tra questi vi sono Sudafrica, Ghana, Nigeria e Senegal. In molti altri paesi si fa invece più uso di immagini satellitari, che però, se non incrociate con i dati raccolti da sistemi installati a terra, non sono in grado di fornire informazioni sufficientemente precise.
La conseguenza di queste carenze è che in Africa si continua a morire troppo a causa di inquinanti tradizionali: monossido di carbonio (CO), biossido di zolfo (SO2), polveri totali sospese, biossido di azoto (NO2) e benzene.
Dallo studio pubblicato da The Lancet emerge che Ciad, Repubblica Centrafricana e Niger sono i tre paesi africani con il maggior numero di decessi dovuti all’inquinamento dell’acqua e del suolo, e all’inquinamento indoor. Negli ultimi anni il varo di programmi governativi per ridurre gli effetti dell’inquinamento dell’aria nelle case e in altri ambienti chiusi, per migliorare gli standard dei servizi igienico-sanitari e l’approvvigionamento idrico, ha consentito di risparmiare migliaia di vite umane.
È accaduto soprattutto in paesi come l’Etiopia e la Nigeria, dove tra il 2000 e il 2019 iniziative di questo tipo hanno permesso di ridurre di due terzi i decessi correlati alle varie forme di inquinamento atmosferico...