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Erdogan il nuovo sultano. Le carte della Turchia nella crisi globale
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Foto: Osman Köycü da Unsplash.com
Istanbul - Sono ormai mesi che il Presidente turco Recep Tayyip Erdogan e la Turchia stanno rivestendo un ruolo di fondamentale importanza e di spicco nella crisi internazionale scoppiata con l’inizio del conflitto ucraino lo scorso 24 febbraio, diventata una minaccia per l’economia e la sicurezza globale ma soprattutto occidentale. Con la sua posizione bilanciata, Erdogan è riuscito a far diventare la Turchia un ponte imprescindibile per ogni contatto fra Russia e Occidente, provando più volte a trovare una soluzione pacifica al conflitto ucraino e riuscendo a sbloccare veri e propri ostacoli che sembravano insormontabili, come la crisi dell’esportazione di grano. Allo stesso tempo, ciò ha permesso alla Turchia di fare perno sui suoi interessi geopolitici ed economici, specialmente in materia di sicurezza nazionale e commercio internazionale.
Dopo vari contatti e incontri organizzati nei mesi precedenti, i quali hanno permesso a Russia e Ucraina di discutere e avvicinarsi, Erdogan è riuscito a riattivare il commercio di grano internazionale, proveniente principalmente dai due Paesi in conflitto e che si era completamente bloccato con l’inizio del conflitto, mettendo a rischio i rifornimenti mondiali. Con l’accordo firmato a Istanbul a fine luglio fra Ucraina, Russia, Turchia e Nazioni Unite, Ankara si è fatta da garante per le esportazioni da 4 porti ucraini e riuscendo fino ad ora ad esportare circa 700 mila tonnellate di grano che sono passati prima dal Centro di Coordinamento congiunto di Istanbul (gestito e coordinato da personale dei 3 Paesi e Onu) per poi attraversare il Bosforo a bordo di 29 navi. Altre 24 navi stanno invece aspettando di entrare nei porti sul mar Nero e trasportare le 25 milioni di tonnellate restanti.
“Tutti sono testimoni dei nostri sforzi in ambito diplomatico. Riuscire a mandare il grano ucraino in tutto il Mondo è stato cruciale. Ora lo stesso atteggiamento va replicato in altri ambiti” – ha dichiarato Erdogan lunedì scorso -“Il nostro obiettivo è far incontrare il Presidente russo Vladimir Putin e il Presidente ucraino Volodimir Zelensky”. Una sfida ambiziosa, non più improbabile, che farebbe di Erdogan un vero ponte per la pace. A sostenere il Presidente turco anche il Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, il quale ha lodato il lavoro di Ankara e ha auspicato che questa collaborazione diventi “un lungo e complesso processo che porti al trionfo della pace”...