Altre pagine terribili di questa guerra

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Immagine: Atlanteguerre.it

E’ la voce dell’Onu a raccontarci l’orrore, mentre l’orologio batte le ore del 198mo giorno dell’Operazione Speciale voluta da Putin per annientare l’Ucraina.

Dicono, dalle Nazioni Unite, che sono "accuse credibili" quelle che affermano che i soldati di Mosca hanno trasferito bambini dall'Ucraina alla Russia. Sarebbero parte di trasferimenti forzati e deportazioni su larga scala. Il presidente Zelensky ha denunciato la deportazione di “almeno due milioni e mezzo di ucraini”. Mosca nega, ma dal Palazzo di Vetro, la vice segretaria generale Onu per i diritti umani, Ilze Brands Kehris, si dice preoccupata “che le autorità russe abbiano adottato una procedura semplificata per concedere la cittadinanza russa ai bambini senza cure parentali e che questi bambini possano essere adottati dalle famiglie russe".

Sono altre pagine terribili di questa guerra, che sembra diventare interminabile. La lista dei morti si allunga. Sul piano militare Kiev è in pieno rilancio. Le forze armate ucraine hanno iniziato una controffensiva a Kharkiv, nella parte orientale del Paese, cogliendo di sorpresa - pare - i russi, che si attendevano nuovi attacchi nel Donbass o a Sud. Anche in queste aree le forze ucraine avrebbero riconquistato terreno.

Un successo militare che, inevitabilmente, avrà ricadute sull’andamento della guerra. Lo ha spiegato Zelensky, parlando alla Nazione. “Ogni successo delle nostre forze armate in una direzione o nell'altra - ha detto - cambia la situazione generale lungo l'intera linea del fronte a favore dell'Ucraina. Più è difficile per gli occupanti, più perdite hanno, migliori saranno le posizioni dei nostri difensori nel Donbass, più affidabile sarà la difesa di Zaporizhzhia, Mykolaiv e delle città della regione di Dnipropetrovsk, piu' rapidamente saremo in grado di liberare la regione dell'Azov e l'intero sud". Mosca risponde sottolineando di avere respinto vari tentativi di attacco ucraini e annullato il tentativo di circondare Balakliya.

Molti osservatori militari guardano a questa fase parlando di “nuovo snodo chiave". E’ l’interpretazione anche del segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin. “Se la Russia continua a bombardare crudelmente città e civili con missili e artiglieria - ha dichiarato - l'Ucraina ha cominciato la controffensiva al Sud, integrando le capacità per combattere e rivendicare i propri territori". Il merito, ha aggiunto, è degli aiuti militari a Kiev, che hanno fatto crescere di 18 volte la dotazione di armi ucraina, arricchendola con missili di lungo raggio e sistemi di artiglieria. Tutto questo ha consentito all'Ucraina di contrattaccare”.

Per rafforzare l’idea, il segretario di Stato Usa, Blinken, è volato a Kiev, portando altri due miliardi di dollari in aiuti. Si tratta, ha spiegato, di aiuti militari, destinati anche a altri 18 Paesi europei che rischiano di essere aggrediti da Putin.

La macchina della guerra sembra inarrestabile. Travolge tutto. Travolge la centrale nucleare occupata di Zaporhizhia, dove si temono ancora fughe radioattive, dovute ai continui combattimenti nell’area. Travolge la diplomazia, ufficialmente ferma. Non ci sono contatti fra le parti e Putin ha messo in discussione anche l’unico accordo sin qui raggiunto: quello sullo sblocco del grano fermo nei depositi ucraini. “Non va ai Paesi poveri e bisognosi”, ha detto il capo del Cremlino, annunciando di voler rivedere le intese. Travolge l’informazione, uccidendo i giornalisti o chi li aiuta. E’ il caso del reporter italiano Matteo Sorbi. E’ rimasto ferito saltando su una mina. Il suo autista è morto.

Raffaele Crocco

Sono nato a Verona nel 1960. Sono l’ideatore e direttore del progetto “Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo” e sono presidente dell’Associazione 46mo Parallelo che lo amministra. Sono caposervizio e conduttore della Tgr Rai, a Trento e collaboro con la rubrica Est Ovest di RadioUno. Sono diventato giornalista a tempo pieno nel 1988. Ho lavorato per quotidiani, televisioni, settimanali, radio siti web. Sono stato inviato in zona di guerra per Trieste Oggi, Il Gazzettino, Il Corriere della Sera, Il Manifesto, Liberazione. Ho raccontato le guerre nella ex Jugoslavia, in America Centrale, nel Vicino Oriente. Ho investigato le trame nere che legavano il secessionismo padano al neonazismo negli anni’90. Ho narrato di Tangentopoli, di Social Forum Mondiali, di G7 e G8. Ho fondato riviste: il mensile Maiz nel 1997, il quotidiano on line Peacereporter con Gino Strada nel 2003, l’Atlante delle Guerre e dei Conflitti del Mondo, nel 2009. 

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