Fairtrade: cresce il commercio equo nel mondo e anche in Italia

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Il commercio equo Fairtrade ha registrato nel 2007 a livello mondiale una crescita del 47% con vendite di 2,3 miliardi di euro e con oltre un milione e mezzo i produttori e i lavoratori in 58 Paesi in via di sviluppo che beneficiano del circuito. Lo ha affermato Adriano Poletti, amministratore delegato di Fairtrade Italia intervenuto a Terra Futura 2008, la mostra convegno delle buone pratiche che si è conclusa ieri alla Fortezza da Basso a Firenze. Positivo il trend anche in Italia con una crescita del 12% tra 2006 e 2007 e vendite di circa 38 milioni di euro. Il fair trade italiano totalizza all'anno 115 milioni di euro di valore al pubblico (l'80% dei quali è concentrato nel settore alimentare), distribuendo i suoi prodotti per metà attraverso le botteghe del mondo e per l'altra metà tramite i supermercati.

La tre giorni di Terra Futura 2008, alla Fortezza ha visto ritornare più volte la discussione sulla necessità che la certificazione sociale si coniughi con le esigenze ambientali: questo è il nocciolo duro anche della strategia di Fairtrade Transfair Italia, il marchio di garanzia dei prodotti equi e solidali nel nostro Paese. "Abbiamo sempre lavorato per il miglior sistema possibile di relazioni commerciali fra i Paesi ricchi e i produttori del Sud del mondo - ha spiegato Poletti. Ma proprio perché i nostri prodotti attraversano interi continenti, rappresentano anche la filiera lunga della produzione che, per quanto "giusta" dal punto di vista sociale, deve affrontare le relative implicazioni di impatto ambientale - a partire dai sistemi di trasporto merci cui anche noi ci appoggiamo - e che diventano centrali nell'attuale situazione di emergenza climatica".

Di pari passo con la certificazione sociale deve andare anche quella biologica. Fairtrade Italia ha sempre incentivato attraverso una retribuzione più alta i prodotti biologici, che rappresentano il 65% delle merci che certifica. "Certo è - ha puntualizzato Poletti - che si farebbe un importante passo avanti se nei Paesi in via di sviluppo si arrivasse ad avere un unico ispettore sia per la certificazione ambientale che per la biologica; oggi, invece, le due figure sono ancora distinte".

Il mondo del commercio equo italiano si è misurato a Terra Futura col tema portante di questa quinta edizione: il bisogno di alleanze. Una consapevolezza importante per una realtà che si è divisa per anni fra chi sosteneva la necessità di investire sulla distribuzione dei prodotti equi e solidali e chi invece puntava sulla comunicazione. "In Italia dobbiamo assolutamente uscire dalla nicchia dei 6 milioni di consumatori che conoscono il commercio equo e mettere in piedi una massiccia campagna di comunicazione, creando solide alleanze con il mondo dei media e cercando l'appoggio fondamentale di noti testimonial" - ha detto Poletti. "Alleanze che devono guardare anche al mondo del profit senza paure né ideologie, come dimostrano i rapporti di collaborazione che Fairtrade Italia intrattiene con le 80 imprese che hanno deciso di sperimentare pratiche di commercio diverso, rispettose della dignità delle persone e dell'ambiente".

E sono proprio le alleanze e il lavoro di rete che hanno portato alla costituzione di Zoes, il portale della sostenibilità e dell'economia solidale presentato a Terra Futura, nato grazie alla collaborazione tra Fondazione Culturale Responsabilità Etica e Fondazione Sistema Toscana. "Zoes intende mettere in rete le persone che si occupano di buone pratiche e di stili di vita sostenibili - spiegano i promotori. E' una piattaforma che connette organizzazioni, enti locali, progetti e iniziative della società civile, oltre che uno strumento pensato per dare ai produttori la possibilità di autocertificare la responsabilità sociale e ambientale dei loro prodotti. Un'iniziativa dove la tecnologia dell'informazione diviene servizio per i cittadini e la società tutta, uno spazio web per orientarsi nel mare magnum dell'economia solidale e creare sinergie e possibilità di scambio".

Il mondo del commercio equo e solidale guarda ora con speranza al destino di un altro importante frutto delle alleanze: la Proposta di Legge sul commercio equo elaborata da Fairtrade, Associazione Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale (Agices) e Assobotteghe, depositata un anno fa anche al Senato, affinché la Repubblica riconosca "al commercio equo e solidale una funzione rilevante nel sostegno alla crescita economica e sociale dei Paesi in via di sviluppo, nella pratica di un modello di economia partecipata, attenta alla conservazione dell'ecosistema, socialmente sostenibile e rispettosa dei diritti e dei bisogni di tutti i soggetti che sono parte dello scambio economico e nella promozione dell'incontro fra culture diverse".

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