Il Governo ombra birmano dichiara guerra ai golpisti

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Foto: Pixabay.com

Il governo ombra del Myanmar (National Unity Government-Nug) ha dichiarato una “guerra difensiva popolare” contro la giunta che ha preso il potere con un colpo di stato il 1 febbraio. Duwa Lashi, Presidente ad interim del Governo di unità nazionale formato dai parlamentari eletti che sono stati destituiti dai generali, ha annunciato la notizia in un video pubblicato su Facebook stamattina.

Con la responsabilità di proteggere la vita e le proprietà delle persone, il Governo di unità nazionale ha lanciato una guerra difensiva popolare contro la giunta militare”, ha affermato in quello che i birmani chiamano il loro “D-Day”. “Poiché questa è una rivoluzione pubblica, tutti i cittadini dell’intero Myanmar si ribellano contro il Governo dei terroristi militari guidati da Min Aung Hlaing in ogni angolo del Paese”. Difficile prevedere gli esiti di questa mossa anche se è chiaro quanto l’’esercito birmano sia privo di consenso che cerca di trovare anche nei personaggi più imbarazzanti: ha appena rilasciato Wirathu, un monaco buddista nazionalista noto per le sue invettive anti-musulmane, dopo averlo sciolto dalle accuse di sedizione mosse dal governo deposto di Aung San Suu Kyi.

Si lavora intanto anche sul fronte diplomatico: una petizione ai governi dei paesi membri dell’Onu e una raccolta di firme a livello internazionale (si può firmare qui) cercano di fare pressione sulla prossima Assemblea generale dell’Onu dove l’ambasciatore Kyaw Moe Tun, nominato dal governo legittimo del Myanmar, viene considerato l’ultima voce in grado di far sentire le aspirazioni della resistenza birmana al golpe militare in un consesso internazionale...

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