Nasce movimento immigrati africani per la pace

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In una cittadina con un terzo di abitanti immigrati il dialogo è una priorità del vivere in comune. La pensano così i missionari comboniani di Castel Volturno, in provincia di Caserta, che in una lettera aperta indirizzata ai parlamentari, e fatta pervenire anche alla MISNA, annunciano oggi la nascita del 'Movimento degli immigrati africani per la pace'. "Siamo una coalizione di associazioni di italiani e di cittadini immigrati che sente l'urgenza di denunciare le enormi difficoltà che i lavoratori stranieri e le loro famiglie incontrano quotidianamente sul territorio" spiega padre Giorgio Poletti, per anni missionari in Mozambico.
L'impossibilità fino ad oggi di aprire un serio e proficuo dialogo con l'amministrazione comunale, che ha sistematicamente rifiutato qualunque progetto di integrazione, ha convinto le associazioni a riunirsi per tentare comunque di farsi ascoltare con mezzi pacifici e di contrastare una politica fino ad oggi principalmente repressiva. "Questo movimento non è contrario ad un intervento mirato da parte delle forze dell'ordine nei confronti di persone dedite ad attività illecite - si legge nella lettera - ma ritiene che un intervento indiscriminato, utilizzato esclusivamente per compiere una pulizia sul territorio, vada a discapito della grande maggioranza degli immigrati che svolge regolare attività lavorativa". La coalizione include, oltre i comboniani, l'associazione Black & White, l'associazione degli immigrati nigeriani e i padri delle chiese indipendenti pentecostale e battista.
Un territorio difficile quello di Castel Volturno. I comboniani non esistano a definire la loro parrocchia sede di una vera missione anche se entro i confini nazionali. Circa 19mila abitanti censiti e 15 mila non residenti che raddoppiano durante l'estate per l'afflusso dei turisti. Stime del Comune e delle associazioni ritengono che oggi un terzo degli abitanti sia composto da immigrati, prevalentemente africani e dei Paesi dell'Est, che contribuiscono considerevole all'economia locale. "La vera emergenza - denuncia padre Poletti - è rappresentata dalla presenza della camorra e di altri soggetti interessati solo sfruttare il territorio che hanno avuto gioco facile a scaricare sugli immigrati la responsabilità di i mali e i disservizi che affliggono i cittadini."

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